La Bregaglia, anticamente conosciuta anche come “Pregaglia” è una valle di lingua italiana ubicata sul confine con lItalia del cantone svizzero dei Grigioni.
La Bregaglia è ricca di fauna e flora inglobata inglobata in una natura selvaggia e incontaminata, meta ideale per gli amanti delle escursioni nei boschi ed in montagna.
Situata tra St. Moritz in Engadina e Chiavenna in Italia, fin dall’antichità consisteva in un territorio particolarmente importante dal punto di vista strategico per il passaggio da Sud a Nord e viceversa. Tanto è c he in Bregaglia le cronache storiche citano il passaggio di svariati eserciti europei, sia in epoca alto medioevale sia durante la guerra dei trenta anni e anche durante le campagne di Napoleone Bonaparte, con il passaggio delle truppe del generale Massena e relativo scontro con le truppe austriache sulla piana di Casaccia, villaggio ai piedi del passo del Settimo.
La Bregaglia attualmente costituisce un comune unico, tuttavia ancora oggi vi è quasi l’abitudine di dividerla in due parti, ovvero la Bregaglia di Sopra Porta e la Bregaglia di Sotto Porta.

Bregaglia, il dialetto parlato
Nonostante la lingua parlata sia l’italiano, ancora molti locali della Bregaglia tra di loro comunicano in un antico dialetto in certi versi simile al lombardo, anche se con parecchie differenze. Questo dialetto è chiamato “bregagliotto” ed all’interno dei suoi vocaboli oltre a parole direttamente discendenti dal latino ed italiano possiede anche delle parole che rievocano il francese, il tedesco ed addirittura qualche minima traccia in alcune definizioni che possono ricordare termini utilizzati nelle lingue dell’est Europa.
Nella stessa valle passando da villaggio in villaggio, il dialetto parlato subisce delle differenze sia nella pronuncia, sia nei vocaboli.
L’inconfondibile “r” moscia che gran parte dei bregagliotti si portano appresso anche mentre si esprimono nella lingua italiana è una sorte di passaporto che facilmente permette di essere riconosciuti anche nel vicino Ticino, dato che di sovente chi ha fatto il militare al Monte Ceneri ed a Isone ha assolto la scuola reclute con un commilitone proveniente dalla Bregaglia.
Terra di migranti e territorio di passaggio
Nei secoli passati un gran numero di bregaliotti, lasciarono appunto la Bregaglia per trovar fortuna all’estero in Europa o oltre oceano. Questa pratica era ancora piuttosto praticata fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Generalmente tali emigranti si recavano all’estero per eseguire lavori umili, ma in molti casi anche per far impresa aprendo in particolare modo pasticcerie e commerci. Alcuni fecero anche fortuna in qualità di mercenari. Alti combatterono per la loro nuova patria adottiva.
I villaggi della Bregaglia
La Bregaglia è una valle alpina suddivisa in molteplici e caratteristici villaggi di montagna, molto apprezzati da coloro che amano trascorrere attimi di relax immersi in un ambiente caratteristico e tranquillo.
Giungendo da Chiavenna in Italia, appena si varca il confine ci troviamo Castasegna, borgo di frontiera adiacente appunto al confine di stato.
Procedendo in direzione St. Moritz ci troviamo Spino, Bondo e Promontogno, tre antichi e caratteristici borghi ubicati a Sotto Porta. Da Spino possiamo raggiungere prendendo una diramazione Soglio, che appunto non si trova sulla via di passaggio per raggiungere l’Engadina. Indubbiamente Soglio rimane una meta obbligata per tutti coloro che vogliono scoprire la Bregaglia.
Sempre da Promontogno, appena oltrepassato il tunnel alle spalle ci ritroviamo un caratteristico complesso costituito da un antica chiesa, una torre ed una caratteristica residenza nobiliare.
Sempre procedendo sulla sinistra se si oltrepassa un antico ponte giungiamo a Coltura, dove possiamo visitare l’antica residenza dei Castelmur.
Procedendo ancora in direzione di Maloja, passiamo a Stampa e subito dopo sulla destra possiamo scorgere Borgonovo.
Oltrepassato il villaggio bregagliotto di Borgonovo giungiamo a Vicosoprano, antico capoluogo della Bregaglia, dove appunto potete trovare il nostro albergo e ristorante Piz Cam.
Guardando sulle colline adiacenti a Vicosoprano scorgiamo Roticcio, caratteristico villaggio alpino baciato dal sole praticamente tutto l’anno, meteo permettendo ovviamente.
Sempre procedendo ci ritroviamo a Casaccia, villaggio ricco di storia e sosta di molti commercianti, viaggiatori e soldati durante il loro viaggio per il passo del Settimo o del Maloja.
Appena oltrepassata Casaccia possiamo ammirare un antica chiesa diroccata, ovvero la Chiesa di San Gaudenzio, la quale è anche al centro di leggende folcloristiche del territorio. Quindi saltiamo sul passo del Maloja per appunto raggiungere la località che ne prende il nome, località incantevole e consigliata per coloro che amano i laghi alpini.
Da Maloja in poche decine di minuti potrete raggiungere la mondana St. Moritz ricca di impianti di risalita per gli amanti dei sport invernali.